Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 27 aprile 2024

Rimanere fedelmente cattolici alla fine del pontificato di Francesco

Nella nostra traduzione da Crisis magazine l'evidenziazione delle deviazioni dottrinali di Bergoglio sostanziate anche dal contrario di una vera pastorale. Con la distinzione netta tra Tradizionalismo e legame con la Tradizione e accenni all'esclusione di tutte quelle tesi che propugnano l'invalidità dell'elezione o lo spogliamento dalla investitura per effetto delle eresie. Interessante l'analogia ricavata dall'AT,. Richiamo l'attenzione sulla mia nota.

Rimanere fedelmente cattolici alla fine del pontificato di Francesco

È ormai evidente a molti cattolici di tutto il mondo che il pontificato di Francesco è stato una delusione e persino un disastro. Ci sono cattolici più colti di me che hanno catalogato accuratamente la miriade di modi in cui Papa Francesco, fin dall’inizio del suo pontificato nel 2013, ha fatto dichiarazioni e promosso pratiche pastorali che si discostano dalla Scrittura, dalla Sacra Tradizione e dai precedenti insegnamenti consolidati del magistero.  
“Tate chiasso” [vedi], ha detto il Papa pochi mesi dopo la sua elezione circa i suoi piani per scuotere la Chiesa. Ebbene, ha ottenuto ciò che voleva.
In cima ai miei pensieri, ecco alcuni dei più grandi problemi di cui è responsabile Francesco:

Preghiera alla Vergine dall'Appello del Card. Burke / Dal 12 marzo al 12 dicembre 2024

Continuo a ricordare la preghiera ogni giorno fino al termine della novena [qui - qui]. Posto che il blog è uno strumento di comunicazione agile e immediata ma fagocita inesorabilmente i testi. Cliccare sull'immagine per ingrandire

venerdì 26 aprile 2024

Il card. Burke rimane nel suo appartamento romano

Che il cardinale Burke fosse rimasto nel suo appartamento romano lo avevo già dedotto dal filmato della sua Messa del 1° di ogni mese legata anche alla recita del Santo Rosario (vedi). Ma lo attribuivo ad una sorta di riappacificazione, leggendola dall'immagine che risale alla celebrazione di Pasqua inerita sotto. (Precedenti immediati qui - qui)

Ne ho conferma da Gloria.tv.
"Il Cardinale Raymond Burke ha trovato dei sostenitori finanziari per pagare il suo appartamento romano, riferisce Loup Besmond de Senneville su La-Croix.com (22 aprile). 
A novembre, Francesco ha chiesto al Cardinale, che considera un "nemico", di pagare l'affitto mensile secondo il prezzo di mercato stimato a Roma: 8.000 euro. È rivelatore che il 'Papa di una Chiesa povera' sia così interessato al denaro."

Di fatto tuttavia sconcerta vedere le immagini delle recenti celebrazioni pasquali in San Pietro: ne sono stupita perché poso capire il rispetto; ma non i sorrisi, come niente fosse...

Ron Paul: il trionfo del partito della guerra

Qui l'indice degli articoli sulla guerra in Ucraina.
Ron Paul: il trionfo del partito della guerra

"Quasi 100 miliardi per far morire altri ucraini, massacrare i civili a Gaza e spingere verso una guerra contro la Cina".

Ripubblichiamo quasi interamente l’intervento che l’ex senatore Ron Paul ha pubblicato sul suo sito: “Quando gli storici del futuro cercheranno l’ultimo chiodo fissato sulla bara degli Stati Uniti, potrebbero benissimo stabilire che sia stato quello del 20 aprile 2024. In questa data il Congresso ha approvato una legge per finanziare due guerre e mezza [Ucraina, Israele e Taiwan ndr], consegnare ciò che resta della nostra privacy alla CIA e alla NSA e dare al presidente degli Stati Uniti il ​​potere di chiudere qualunque sito di informazione con cui è in disaccordo”.

“Quei 100 miliardi di dollari circa stanziati […] servono a garantire che gli ucraini continuino a morire in una guerra contro la Russia che è impossibile vincere, che i civili palestinesi continuino a essere massacrati a Gaza grazie alle armi statunitensi e che i neoconservatori continuino a spingerci verso una guerra con la Cina”.
Per il partito della guerra è stata una vittoria totale”.

Diebus Saltem Dominicis: III domenica dopo Pasqua – L'assenza sempre presente del Signore

Nella nostra traduzione da OnePeterFive la consueta meditazione settimanale di p. John Zuhlsdorf, sempre nutriente e illuminante, che ci consente di approfondire, durante l'ottava, i doni spirituali della domenica precedente [vedi].

Diebus Saltem Dominicis: III domenica dopo Pasqua – L'assenza sempre presente del Signore

Sapete quanto mi piace insistere sul contesto. Questa domenica, la terza dopo Pasqua nel computo tradizionale (la quarta di Pasqua nel calendario del Novus Ordo), passiamo a una nuova fase nel periodo delle sette domeniche di Pasqua. 
Le prime domeniche hanno ripercorso la Pasqua e i suoi temi principali del Battesimo, della Resurrezione e dell'Eucaristia. Le prossime domeniche guardano all'Ascensione del Signore e all'evento della Pentecoste. Quindi, approfondiamo il mistero dell'assenza sempre presente del Signore, della Sua presenza costantemente-assente.

Dopo la Sua risurrezione, Cristo disse a Maria Maddalena: “ Me mou háptou … non mi trattenere” (Giovanni 20:17). Il Signore le stava facendo capire che doveva adattarsi a un nuovo modo di incontrarlo, che non fosse attraverso i sensi ordinari e la Sua presenza fisica terrena. Allo stesso modo, quando il Signore era con i discepoli sulla strada di Emmaus, essi non Lo riconobbero fino al momento in cui prese e spezzò il pane – sicuramente un riferimento all’Eucaristia (Luca 24:30-35). In quel momento Egli scomparve fisicamente dal loro luogo geograficamente limitato. Stava insegnando loro che ora Lo avrebbero incontrato non nelle Sue parole e azioni fisiche tra loro. Piuttosto, avrebbero poi interagito con Lui nell’Eucaristia.

Preghiera alla Vergine dall'Appello del Card. Burke / Dal 12 marzo al 12 dicembre 2024

Continuo a ricordare la preghiera ogni giorno fino al termine della novena [qui - qui]. Posto che il blog è uno strumento di comunicazione agile e immediata ma fagocita inesorabilmente i testi. Cliccare sull'immagine per ingrandire

giovedì 25 aprile 2024

Tra uno Scurati e un finanziamento a Fratoianni & C. E diritti, tanti diritti

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica.
Tra uno Scurati e un finanziamento a Fratoianni & C. 
E diritti, tanti diritti

Tra uno Scurati che appena due anni fa celebrava Draghi «come colui che aveva retto le sorti di una nazione e di un continente» e che ora grida al fascismo perché censurato in Rai e un Saviano che lamenta d’essere anche lui stato censurato ritorna il tormentone dell’antifascismo degli euro-atlantici. Per i quali la Liberazione è esportazione di diritti umani in quella parte di mondo che il buon alto rappresentante Ue Borrell definisce giungla. Che poi questa esportazione debba avvenire anche tramite bombardamenti questo dipende solo dalla testardaggine di chi si ostina a non accettare l’agenda umanitaria di turno.

Diritti umani in nome dei quali agiscono i professionisti del bene che, naturalmente, abbisognano di fondi, ai quali, niente paura, ci pensano quelle brave persone che nel nostro caro occidente sono chiamate filantropi.

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Qui l'indice degli articoli sulla realtà distopica
Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione.

1. Si dà troppo spazio alla candidatura di quella sciagurata di Ilaria Salis alle elezioni europee. Siamo di fronte alla solita arma di distrazione di massa utile a far distogliere lo sguardo dell'opinione pubblica dai problemi che contano (vedi punto 2). L'unico aspetto interessante della candidatura della Salis è che dimostrano come le elezioni siano solo puro teatro che non influisce sui destini né dei singoli né dei popoli europei. Puro intrattenimento orientato alla distrazione delle masse mentre le élites hanno già deciso i nostri destini nella nostra totale inconsapevolezza.

Il 25 aprile e La Canzone del Piave

Poco fa ho assistito all'omaggio al Milite ignoto del Presidente della Repubblica e degli esponenti del governo mentre erano schierate le rappresentanze d'Arma. Per la prima volta dopo tanti anni, mentre il Capo dello Stato saliva dietro alla Corona da deporre in omaggio ai caduti di tutte le guerre, ho sentito risuonare le note della Canzone del Piave, che le nuove generazioni (quelle del "Bella ciao") non conoscono più... Decenni di egemonia di sinistra hanno lasciato un segno molto pesante che ancor oggi occupa tutti gli ambiti della cultura e della comunicazione. Nessun cenno è stato fatto dai commentatori; eppure è risuonata a lungo, a più riprese, durante la salita di tutta la scalinata. Possiamo sperare che questo sia il segnale di un nuovo inizio, pur se ancora timido e pieno di incognite; ma chissà, forse ce la faremo a tornare una Patria.
Non si può non partire dal Risorgimento che ha costituito l'Italia unita, prima di festeggiare la liberazione del 45! La Canzone del Piave la ripropongo di seguito per intero, per non dimenticare! 

La Canzone del Piave

Il Piave mormorava
Calmo e placido, al passaggio
Dei primi fanti, il ventiquattro maggio
L'esercito marciava
Per raggiunger la frontiera
Per far contro il nemico una barriera

Muti passaron quella notte i fanti
Tacere bisognava, e andare avanti

S'udiva intanto dalle amate sponde
Sommesso e lieve il tripudiar dell'onde
Era un presagio dolce e lusinghiero
Il Piave mormorò: "Non passa lo straniero"

Ma in una notte trista
Si parlò di un fosco evento
E il Piave udiva l'ira e lo sgomento
Ahi, quanta gente ha vista
Venir giù, lasciare il tetto
Poiché il nemico irruppe a Caporetto

Profughi ovunque, dai lontani monti
Venivan a gremir tutti i suoi ponti

S'udiva allor, dalle violate sponde
Sommesso e triste il mormorio de l'onde
Come un singhiozzo, in quell'autunno nero
Il Piave mormorò: "Ritorna lo straniero"

E ritornò il nemico
Per l'orgoglio, per la fame
Volea sfogare tutte le sue brame
Vedeva il piano aprico
Di lassù, voleva ancora
Sfamarsi e tripudiare come allora

"No" disse il Piave, "No" dissero i fanti
Mai più il nemico faccia un passo avanti

E si vide il Piave rigonfiar le sponde
E come i fanti combattevan le onde
Rosso del sangue del nemico altero
Il Piave comandò: "Indietro va', straniero"

Indietreggiò il nemico
Fino a Trieste, fino a Trento
E la vittoria sciolse le ali al vento
Fu sacro il patto antico
Tra le schiere, furon visti
Risorgere Oberdan, Sauro, Battisti

Infranse, alfin, l'italico valore
Le forche e l'armi dell'impiccatore

Sicure l'Alpi, libere le sponde
E tacque il Piave: "Si placaron le onde"
Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi
La Pace non trovò né oppressi, né stranier

Bergoglio, “l’amore omosessuale è un dono”?

Nella nostra traduzione da The Catholic Thing. Qui l'indice degli articoli su Bergoglio, lobby gay ambiguità.
Bergoglio, “l’amore omosessuale è un dono”?

Nel suo recente libro, LIFE: My Story Through History (Life: la mia storia attraverso la storia), Papa Francesco auspica il sostegno legale alle unioni civili tra persone dello stesso sesso “che sperimentano il dono dell’amore”. In che senso, se esiste, l’amore omosessuale è un dono?

Il pensiero della Chiesa è che certamente non può essere un dono di Dio, né naturale (creaturale) né soprannaturale (sacramentale). Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, la fonte ultima dell’amore è Dio stesso. Citando l’Esortazione apostolica di Giovanni Paolo II del 1981, Familiaris Consortio, il Catechismo della Chiesa cattolica afferma:
Dio è amore e in se stesso vive un mistero di comunione e d’amore [eternamente unito nell’essere, nella relazione e nell’amore]. Creando il genere umano a sua immagine e somiglianza… Dio ha iscritto nell’umanità dell’uomo e della donna [Genesi 1, 27] la vocazione, e quindi la capacità e la responsabilità, dell’amore e della comunione.